Quanto sarebbe bello avere un centro pedonale o una zona a traffico limitato più ampia? Renderebbe più vivibile la città, e ci aiuterebbe a diventare una vera città universitaria, connettendo il “campus diffuso” con una rete di spazi dove la mobilità dolce e i pedoni sono il centro della scena, e non solo un contorno per il traffico automobilistico.
Le restrizioni al traffico sono però un tabù che spesso è difficile da far digerire a cittadini e commercianti, la critica principale è legata ai parcheggi: pedonalizzare significa necessariamente togliere parcheggi su strada. Ma è davvero così? Ovviamente alcuni parcheggi andranno persi, ma da un certo punto di vista si può argomentare che un’operazione di pedonalizzazione può addirittura rendere più semplice posteggiare.
Contare il numero di “parcheggi disponibili in centro” è un problema mal posto: anche senza toccare il tema di incentivare mezzi di trasporto più sostenibili, sarebbe più sensato chiedersi quanti siano i “parcheggi vicino al centro”. Se il centro diventa più grande, anche l’area che lo circonda cresce, compensando eventuali posti auto “persi” per le pedonalizzazioni”.

L’argomento è geometrico: immaginiamo che una persona interessata a raggiungere il centro (per passeggiare, uscire a cena, partecipare ad eventi culturali, o fare acquisti) sia disposta a cercare parcheggio a non più di 500 metri dall’area pedonale. Una volta raggiunta l’area pedonale, infatti la passeggiata diventa piacevole e allungare il percorso di qualche minuto non è più un problema. (Per disabili, attività commerciali, residenti e persone che non hanno la possibilità o il tempo di muoversi a piedi restano comunque i parcheggi dedicati o le autorimesse. Qui si parla principalmente di parcheggi su strada).

Consideriamo il caso semplice di un centro perfettamente circolare: nel caso di un’area pedonale di raggio di 500 metri, l’area totale dove cercare parcheggio (senza camminare più di 500 metri al di fuori della zona pedonale) è di 2,36 km2. Nel caso di un centro pedonale di area maggiore (raggio 1 km), l’area circostante è pari a 3,93 km2, il 66% maggiore rispetto al caso precedente!
Per gioco abbiamo fatto una semplice simulazione sul centro di Bergamo (che ha uno sviluppo più lineare che circolare) provando ad immaginarne una versione estesa e valutando gli effetti sulla disponibilità di parcheggio. Come mostrato nelle immagini sottostanti, nell’analisi il centro pedonale attuale include il triangolo di via s. Alessandro, via XX settembre e via S. Orsola; il Sentierone, Piazza Dante, via Tasso e un tratto di via Pignolo. La versione estesa invece include anche le vie San Bernardino, Moroni e Broseta, alcune aree ad ovest di via S. Alessandro, le zone verso la Stazione, e altre aree che oggi circondano il centro. In questo centro allargato possiamo ipotizzare pedonalizzazioni, ZTL che permettono l’accesso ai soli residenti o, nel caso di via Roma e via Papa Giovanni XXIII zone 30 con ampie zone dedicate alla mobilità dolce e ai pedoni.


Abbiamo identificato poi un’area “buffer” attorno al centro estendendone i confini in un raggio di 550 metri, con l’idea che da queste zone sia possibile parcheggiare e raggiungere il centro a piedi in massimo 10 minuti. Abbiamo quindi verificato il numero di parcheggi a pagamento, liberi o a tempo nelle zone buffer usando il database georeferenziato messo a disposizione dall’amministrazione pubblica (l’elaborazione è stata effettuata con QGIS con dati aggiornati al 5 gennaio 2022).

Notiamo che nella versione del centro estesa aumentano significativamente il numero di parcheggi a disposizione nelle zone buffer, raggiungibili in 10 minuti dal centro (1921 posti a pagamento invece di 1349, 417 posti liberi contro 11, 258 posti a tempo invece di 52). Questo a fronte di una “perdita” di 218 posti a pagamento che sarebbero rimossi pedonalizzando nuove aree in centro. Sottolineiamo che questi numeri considerano solo i posteggi su strada e non quelli in struttura, che sono disponibili a pochi passi dal centro e in numero molto elevato e che resterebbero comunque a disposizione (Triangolo, Piazza delle Libertà, Garage S. Marco e Central Parking in via Paleocapa insieme fanno più di 1800 posti).
È inoltre interessante notare come la zona buffer del centro esteso vada ad includere aree zone a sud della ferrovia. Tale estensione del centro, se associata ad un miglioramento dei collegamenti pedonali e ciclabili, potrebbe diventare quindi uno strumento per “riavvicinare le periferie” e riconnettere il tessuto urbano della città.
Riguardo l’università, notiamo che la versione del centro estesa fino all’incrocio tra via S. Bernardino e via Baschenis arriva quasi a sfiorare il campus di via dei Caniana, che invece oggi risulta percepita a pieno titolo un’area periferica. Notiamo poi che l’estensione a nord-ovest contribuirebbe a “riavvicinare” l’area di via dello Statuto, mentre a est l’ex Caserma Montelungo ha il potenziale di diventare a pieno titolo parte del centro.
Per finire, vale la pena ricordare i vantaggi che tale estensione dell’area pedonale o ZTL consentirebbe: l’area libera dalle auto nella simulazione proposta aumenterebbe da 0,19 km2 a 0,75km2, con un aumento di quasi 4 volte! Questo spazio sarebbe dedicato alle persone (a vantaggio di residenti, visitatori, commercianti), migliorerebbe la qualità dell’aria, renderebbe più piacevole e sicuro l’uso della mobilità dolce e, come già accennato, “riavvicinerebbe” le periferie al centro, specialmente le aree a sud della ferrovia. Il tutto a bassissimo costo. Serve solo un po’ di coraggio e lungimiranza per immaginare spazi per le persone dove ora ci sono fiumi di auto. Pensiamo che fino alla fine degli anni ’80 le auto transitavano su tutta via XX Settembre, ora non ci sogneremmo mai di tornare indietro, ma all’epoca la chiusura al traffico suscitò proteste.