[Work in progress]
Via dei Caniana è per tanti il volto principale dell’università di Bergamo, sede di centinaia di studenti, ricercatori e impiegati che frequentano il polo economico-giuridico, o uno dei vari servizi (segreteria studenti, biblioteca, mensa, ecc). Vista l’importanza di questo posto, stupisce che l’ambiente attorno al polo universitario sia così trascurato: chiedete a chiunque, e la percezione è quella di essere in un’area periferica della città, stretta fra la ferrovia e un reticolo di strade ad alta percorrenza che lasciano poco spazio a pedoni e ciclisti.
Qui sotto proponiamo un progetto di valorizzazione, realizzabile a basso costo e limitato impatto sul traffico automobilistico. Chiediamo che l’amministrazione e l’Ateneo valutino la realizzazione del progetto, con l’obiettivo di realizzarlo entro la primavera 2021, quando si terrà la conferenza sulla mobilità sostenibile nelle università, organizzata all’interno del progetto U-MOB LIFE.

Ma vediamo nel dettaglio quali sono i problemi principali, e quali sono invece le potenzialità di sviluppo che offre il territorio.
Una prima cosa che colpisce chi frequenta via dei Caniana è la scarsità di attraversamenti pedonali: ad eccezione delle strisce pedonali in cima alla via, a ridosso di Largo Tironi, e all’altra estremità verso via Moroni, la via è una barriera “impermeabile”, con tanto di cordolo centrale che separa i due sensi di marcia. Questo comunque non scoraggia i pedoni, che attraversano spesso la strada al di fuori delle strisce per raggiungere i bar e locali posti dal lato opposto della strada rispetto all’ingresso dell’università.
Il secondo aspetto critico è la possibilità di accesso in bicicletta del campus: ad oggi è particolarmente complesso e pericoloso entrare (e soprattutto uscire) dall’ingresso principale dell’università in bicicletta. L’unica soluzione “legale” per chi esce dal campus e vuole dirigersi verso largo Tironi e il centro è quella di accompagnare a mano la bicicletta fino al termine di via dei Caniana, e inforcare la bicicletta sul trafficato largo Tironi. Allo stesso modo, chi proviene dal lato opposto di via dei Caniana e vuole entrare in università, deve raggiungere Largo Tironi, scendere dalla bicicletta, attraversare sulle strisce pedonali e accompagnare la bici fino all’ingresso a mano. Come prevedibile quasi nessuno rispetta le regole, e pedala sul marciapiedi o contromano, mettendo a rischio la sicurezza propria e degli altri.
Infine, c’è il problema dell’alta velocità mantenuta dalle auto: l’assenza di attraversamenti pedonali, l’ampiezza delle corsie e la separazione fra i due sensi di marcia induce gli automobilisti a mantenere velocità elevate, mettendo a rischio gli utenti deboli della strada e incrementando la percezione di essere in una zona periferica, non amichevole nei confronti di pedoni e ciclisti.
Se lo stato attuale della via sembra lottare contro pedoni e ciclisti, questo non significa che il luogo non abbia il potenziale per diventare un esempio virtuoso di riconversione urbana, e che quelli che oggi sono problemi non possano diventare opportunità.


Proponiamo qui sotto alcuni interventi che crediamo possano dare nuova vita all’area senza comportare compromessi significativi in termini di circolazione stradale e di funzionalità della strada, e che darebbero secondo noi nuova vita ad un territorio ora dimenticato.
- Creazione di un tratto di pista ciclabile in sede separata sul tratto di via dei Caniana che collega largo Tironi all’ingresso dell’università.
- Introduzione di un attraversamento pedonale all’altezza dell’ingresso dell’università.
- Creazione di un varco per l’accesso e l’uscita dall’ingresso dell’università in entrambi i sensi di marcia per cicli e motocicli.
- Trasformazione dell’attraversamento pedonale di via Carducci in un attraversamento ciclo-pedonale, con studio di percorsi ciclabili verso il Centro e la stazione.
- Spostamento della fermata dell’autobus a ovest dell’ingresso dell’Università (per lasciare spazio alla pista ciclabile).
Queste operazioni non comporterebbero una restrizione eccessiva della carreggiata, e non creerebbero limitazioni al traffico veicolare, permettendo senza problemi anche il transito di mezzi di sicurezza. L’operazione comporterebbe invece la perdita di 11 posteggi per motocicli per la pista ciclabile, e la perdita di circa 4 posti auto come conseguenza dello spostamento della fermata dell’autobus. Crediamo che i vantaggi in termini di aumento della qualità dello spazio pubblico siano però incommensurabili, e che il potenziale shift modale verso la bicicletta dato dal miglioramento dell’infrastruttura possano più che compensare la perdita dei posteggi.
Il progetto non richiederebbe interventi particolarmente costosi e invasivi, e l’ampiezza della strada in via dei Caniana permetterebbe secondo le nostre stime di rispettare i severi criteri imposti dal codice della strada per la creazione di una ciclabile in sede propria bidirezionale. Nella primavera del 2021, l’Università di Bergamo sarà sede di un’importante conferenza sulla mobilità sostenibile nelle università, organizzata all’interno del progetto U-MOB LIFE, e sarebbe bello accogliere la conferenza in un ateneo veramente a misura di bicicletta, sia all’interno dei campus, sia nelle loro vicinanze.